- Box-Es -
RAPPRESENTAZIONI STATICHE DELL'ESSERE IN COSTANTE DIVENIRE
(installazioni 3D installations)
STATIC REPRESENTATIONS OF BEING IN CONSTANT BECOMING
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TINAMARIA MARONGIU PRECURSONE DELL’ARTE COMPATTA -
ESPRESSIONE CHE SI TRADUCE IN ARTE NEL 2013, LA “COMPACT ART” È UN MODO SPECIFICO DI CREARE ARTE 3D, COMBINANDO VECCHIE MATERIE DI SCARTO E NUOVI MATERIALI, INORGANICI ED ORGANICI, METALLI, PASTE E COLORI, CHE, UNITI FRA LORO, DIVENTANO UN CORPO UNICO E COMPATTO. FRAMMENTI DI UNIVERSO E DI ACCADIMENTI DI QUESTA NOSTRA ESISTENZA. MA NON SOLO...
L'"ARTE COMPATTA" SI FA PORTATRICE DI UN FORTE CONCETTO SOCIALE RACCHIUSO IN CINQUE PAROLE ...UNICITÀ, UNIVERSALITÀ, UNIONE, UMANITÀ, UGUAGLIANZA; ESSENZA IMPRESCINDIBILE ALLA BASE DELL'ESISTENZA UMANA. UN’UMANITÀ CHE, IN MODO SEMPRE PIÙ INCALZANTE, LOTTA E RICHIEDE RISPETTO, IN QUESTO BREVE VIAGGIO CHE SI CHIAMA VITA. TM
TINAMARIA MARONGIU PRECURSOR OF “COMPACT ART”
EXPRESSION THAT TRANSLATES INTO ART IN 2013, THE “COMPACT ART” IS A SPECIFIC WAY OF CREATING 3D ART, COMBINING OLD WASTE MATERIALS AND NEW MATERIALS, INORGANIC AND ORGANIC, METALS, PASTES AND COLORS, WHICH, JOINED WITH EACH OTHER, BECOME A SINGLE AND COMPACT BODY. FRAGMENTS OF THE UNIVERSE AND EVENTS OF THIS EXISTENCE OF OURS.
BUT NOT ONLY...THE "COMPACT ART" BECOMES THE BEARER OF A STRONG SOCIAL CONCEPT ENCLOSED IN FIVE WORDS...UNIQUENESS, UNIVERSALITY, UNION, HUMANITY, EQUALITY; ESSENTIAL ESSENCE AT THE BASIS OF HUMAN EXISTENCE. A HUMANITY THAT, IN AN INCREASINGLY PRESSING WAY, STRUGGLES AND DEMANDS RESPECT, IN THIS SHORT JOURNEY THAT IS CALLED LIFE. TM
Nell’Ottobre del 2020 al 43mo Premio Internazionale Medusa Aurea “AIAM” è 1ma classificata, medaglia oro, per la scultura. Nel Giugno 2021 espone alla “London Art Biennale” e riceve il 4° Premio ex equo con ulteriore esposizione a Londra. Nel 2022 espone alla “Biennale di Chianciano” e vince il 1° Premio nella sezione Art Applicate.
La fama e l’originalità delle sue Box-Es la portano ad esporre con successo in Europa e negli USA.
TESTO CRITICO - Ottobre 2024
“Il fantastico non esiste, il fantastico è il reale” così André Breton, il poeta capofila e teorico del Surrealismo, si espresse in uno dei suoi scritti: tale lapidaria enunciazione può essere applicata a Tinamaria Marongiu scultrice sarda che del materiale di scarto ha fatto la propria cifra più intima di artista. La sua si potrebbe definire come la risposta di cosa significhi vivere nell’età dell’Antropocene, ovvero la nostra attuale era geologica in cui il soggetto umano con la sua ratio operandi attua in continuazione delle modifiche strutturali e climatiche in modo talmente pervasivo da incidere, negativamente, sui processi naturali della geologia.
Antropocene, da antropos, essere umano, e kainos, recente, dunque l’uomo contemporaneo nel suo rapporto con la natura. Al riguardo, il filosofo tedesco Ernst Bloch paragonò l’umanità come una sorta di esercito occupante un territorio, il creato, a lui totalmente straniero, dunque nemico: di questo rapporto conflittuale la Marongiu si pone come una sorta di attento sismografo che utilizza una cassetta degli attrezzi, tutta particolare, in grado di manipolare “ciò-che-trova” nel suo continuo peregrinare in cerca di materie organiche e inorganiche gettate da quell’esercito durante il suo stato d’assedio nei confronti della natura.
Arte compatta è la locuzione che la scultrice sarda utilizza in merito alla sua prospettiva artistica: gli oggetti la chiamano, spesso la catturano scoprendo in lei l’“accumulatrice seriale” dall’orecchio teso il cui scopo è quello di unire, amalgamare, colorare cinque “U”: Unicità, Universalità, Unione, Umanità, Uguaglianza, laddove la sua mano magicamente è guidata dall’universo mondo racchiuso in quel materiale di scarto, stoffe, pillole, spago, fiale, fili di ferro, piume, pezzetto di carta, pietre e altro ancora che, ai suoi occhi, apre un più vasto spazio in cui immergersi e, al contempo, fare immergere coloro che osservano il risultato ottenuto, vale a dire la scultura.
Dinanzi al “ciò-che-ha-trovato” Tinamaria Marongiu interviene con istinto e ragione che fanno un tutt’uno atto a “compattare”, a far “convivere” in modo armonioso il materiale trovato con le materie plasmate al momento, miste, a loro volta, a colori e resine creando, ri-proponendo, come lei stessa ha avuto occasione di affermare, immagini di natura e/o
frammenti di accadimenti del nostro vivere sociale. La meraviglia infantile, e proprio per questo ancor più preziosa, che guida l’assidua ri-scoperta del mondo da parte della scultrice cagliaritana è tesa a recuperare “la pietra scartata” dai costruttori dell’effimero vista come la porta di ingresso principale per accedere ad un altrove dove dominano lo stile anziché la volgarità, la semplicità piuttosto che l’artificiale.
È ancora la Marongiu ad affermare che l’Arte Compatta si scosta da queste modalità d’essere dominanti proponendo, al contrario, un viaggio verso nuovi universi fatti da un ”Insieme Compatto” rispettando, anche del più piccolo frammento, la sua importanza ed unicità. Unità ed Unicità, caratteristiche considerate intrinseche perché ogni ente, ad iniziare dall’essere umano è unito e unico. Per giungere a questa concezione artistica Tinamaria Marongiu ha iniziato il proprio percorso basandosi su due costanti di fondo: la teca di plexiglas ribattezzata come “Box-Es” con un evidente richiamo al bambino che freudianamente agisce sulla base delle sue sole pulsioni giocando e costruendo liberi orizzonti senza alcuna progettualità e la pillola e tutto ciò che cura, simbolo al tempo stesso sia dell’agio che del disagio dell’Antropocene. Per affrontarla la Marongiu non agisce come uno scultore, o meglio propone un modo diverso di essere tale: agire e operare attraverso la ricerca delle materie, dell’assemblaggio, della manipolazione fino a creare un’opera che vibra nel suo animo come un graffio, una oscillazione che trasmette a chi la osserva chiamato egli stesso a trovare in quella materia ciò che, di fatto, la trascende. Una realtà, pertanto, che non è cristallizzata, morta, ma dinamica, viva nel suo porsi, aperta ad altre chiavi interpretative. “Il fantastico non esiste, il fantastico è il reale” del surrealista André Breton diventa in questa scultrice un modo per contrastare, respingere, destabilizzare, accerchiare quell’esercito invasore che è l’umanità-disumana persa nel labirinto della epoca da lei follemente creata, un fantastico volutamente infantile per ritrovare gli uomini e le donne, i loro desideri, le loro speranze, i loro volti.
DOMENICO SEGNA
Le sue tematiche rivelano con immediatezza dei risultati visivi molto originiali e autonomi.
La varietà delle sue espressioni, affidate a materiali tra i più variegati, che si presentano con corposità e cromatismi risolti in narrazioni tridimensionali e scene e spazi che eludono ogni limite, è Leesemplare.
Nelle sue opere è presente una notevole padronanza e abilità nel manipolare i materiali. In questo modo procede recuperando e plasmando ciò che la tradizione e le civiltà hanno lasciato nella forma di interessanti strutture plastiche in cui sono associati gli elementi materici e compositivi.
L’oggetto, poi, viene rivitalizzato e ad esso viene associata una nuova dimensione, destinata a esprimersi attraverso nuovi linguaggi e destinazioni.
Tali modulazioni rivelano, così, un’espressione artistica che procede in modi informali, proponendo allusività figurative coerenti dal punto di vista stilistico e, nello stesso tempo, capaci di trasmettere messaggi originali e sostanziali.
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Her themes immediately reveal very original and autonomous visual results.
The variety of her expressions, entrusted to the most varied materials, which present themselves with body and colors resolved in three-dimensional narratives and scenes and spaces that elude all limits, is exemplary.
In her works there is a remarkable mastery and skill in manipulating materials. In this way she proceeds by recovering and shaping what tradition and civilizations have left in the form of interesting plastic structures in which the material and compositional elements are associated.
The object is then revitalized and a new dimension is associated with it, destined to express itself through new languages and destinations.
These modulations thus reveal an artistic expression that proceeds in informal ways, proposing figurative allusiveness that is coherent from a stylistic point of view and, at the same time, capable of transmitting original and substantial messages.
EXHIBITION
Catalogo dell'Arte Moderna - CAM n.58 2022/23 ed. G.Mondadori
- testo critico del Prof. MARIO GUDERZO -
Nella sua produzione emerge la ricerca costante di materiali che, assemblati, fanno scaturire nuove raffigurazioni. È proprio da questo interessante connubio di materie, ognuna con la propria tonalità naturale, che l'opera emerge, manifestando un'impronta di espressionismo determinante e dilatato. Il processo creativo trasforma la materia stessa che diventa uno strumento di innovazione linguistica e assume la funzione di narrare una sua storia intima e molto riservata, capace di stimolare i sensi associandoli ai quattro elementi della natura: aria, acqua, terra e fuoco. Simbologie capaci di trasfigurare o tramutare la realtà. Forme leggere, quasi preservate e capaci di esprimere una delicatezza compositiva in un'equilibrata contrapposizione.
Comunicato stampa
Box-ES di Tinamaria Marongiu
Ritorna a Cagliari, Tinamaria Marongiu, l’Artista Sarda dell’ “Arte Compatta”.
Dopo aver esposto in diverse parti d’Europa e del Mondo, ritorna in Sardegna l’Artista Tinamaria Marongiu. Le sue Installazioni 3D “Box-Es”, saranno per la prima volta esposte a Cagliari, in una Mostra denominata “ Terrestrial Tales – Racconti Terrestri ”, che verrà inaugurata il 1 Maggio alle ore 19.00 negli spazi di Palazzo Doglio di via Logudoro, 1 - Cagliari
Un gradito ritorno nella sua città d’origine di un’ artista, riconosciuta ormai Internazionalmente, per la particolarità e “unicità” delle sue Opere, scatole trasparenti all’interno delle quali l’autrice “compatta” materiali tra i più disparati, organici ed inorganici, e di riciclo, mescolando materie e pensieri, frammenti della nostra Società Contemporanea.
CHE COSA LASCERÒ IN QUESTI LUOGHI
QUEL DI’ CHE SU DI ME CADRÀ LA NUDA TERRA?…
LUNGI DA ME IL PENSIERO CHE TORTURA
E TOGLIE SPAZIO ALL’ARTE DEL CREARE.
NON SEMPRE MI VORREI SU QUESTA VITA
CHE A VOLTE FA DI ME UNA COSA MORTA…
PERDUTA TRA LE GENTE IN CERCA DI FORTUNA
E PALPITI DEL CUORE INTERMITTENTI.
VORREI CHE QUI, DI ME, RESTASSE ALMENO UN POCO
DEL MIO DOLCE GODERE DEL PENSARE…
VORREI LASCIARE… QUALCOSA DA DONARE,
UN FERMOIMMAGINE DI IMMAGINI DI VITA
CHE VIVANO IN ETERNO,
PERCHÉ VERRÀ CHE ANCH’IO DOVRÒ PARTIRE…
SENZA BAGAGLIO,
PER NON RITORNARE
TM
WHAT I WILL LEAVE THESE PLACES
THAT OF 'THAT FALLS ON ME THE BARE GROUND? ...
FAR FROM ME THE THOUGHT THAT TORTURE
AND TAKES THE ART OF CREATING SPACE.
NOT ALWAYS I WOULD LIKE THIS LIFE
THAT SOMETIMES MAKES ME A DEAD THING ...
LOST AMONG PEOPLE IN SEARCH OF FORTUNE
AND INTERMITTENT BEATING OF THE HEART.
I WOULD LIKE HERE TO ME, REMAINED AT LEAST A LITTLE
ENJOY THINKING OF MY SWEET ...
I WILL LEAVE ... SOMETHING TO GIVE,
SNAPSHOT IMAGES OF A LIFE
TO LIVE FOREVER,
THAT IS WHY I HAVE TO LEAVE TOO ...
WITHOUT LUGGAGE
NEVER TO RETURN
TM
COVID 19
( sullo sfondo la foto by Tinamaria Marongiu "TRIBUTO AD ABO" / on background the photo by Tinamaria Marongiu "TRIBUTE TO ABO")
AD OSSERVARLE LE COMPOSIZIONI INSCATOLATE CON PARETI TRASPARENTI DI PLEXIGLASS SEMBRA CHE L’ARTISTA, TINAMARIA MARONGIU, C’INVITI A GUARDARE OLTRE LA CONSUETA ‘FINESTRA’ DELL’ARTE. COME A INDURCI AD ATTINGERE A UN MONDO DI FORME CHE NASCONO AD ARTE DALLA REALTÀ CHE CI ATTORNIA. DAL MONDO COMUNE E DISMESSO DELLE COSE, DAI RESIDUI DI MATERIE CONSUNTE, DAL LORO GRUMO DI POLVERE E INUTILITÀ, DALLE LORO SPARSE FUNZIONI TOSSICHE E CORROSIVE O, MAGARI, D’ECCITAZIONE E CURA, COME NEL CASO DEL RICORSO ALLE PILLOLE FARMACEUTICHE, ALLE LORO FORME TONDEGGIANTI DI PASTE DURE E COLORATE.
LE MATERIE MISTE A COLORI, GLI OGGETTI ASSEMBLATI E INCOLLATI AL PIANO D’IMMAGINE COSTITUISCONO L’ARMAMENTARIO, CHE, PER QUANTO PRECARIO E INDIGENTE, NON RINUNCIA ALLA DISPOSIZIONE, A NUCLEARE UN FORMA. QUESTA, PER QUANTO CELATA, SI ASSESTA, TENDE ALLA COMPOSIZIONE. COME SEMPRE, DEL RESTO, QUANDO L’ARTISTA FREQUENTA LINGUAGGI POVERI, QUANDO PRATICA L’INFORME, L’ESITO COMPOSITIVO, ANCHE SE NEGATO, NON RESTA INATTESO. TINAMARIA MOSTRA COSÌ ASSEGNARE ALLA SUA OPERA COMPIUTA IL SENSO DELL’ACCADIMENTO, IL TRAGITTO DI UN FARE CHE MANEGGIA E RACCOGLIE, CHE SCEGLIE E DISPONE ALL’INSEGNA DELL’ACCIDENTE, DELL’EVENTO.
OGNI ELEMENTO SI SIGILLA NEL PROVVISORIO, NELL’ORDITO E PRECARIO, NEL COMPIUTO MA INESAUSTO. CIASCUNO HA UN RAPPORTO ONNICOMPRENSIVO CON LA VITA. DI QUI LA DENOMINAZIONE CHE L’ARTISTA HA DATO AI SUOI CONTENITORI TRASPARENTI, I BOX-ES, QUALI RAPPRESENTAZIONI STATICHE DELL’ES-SERE IN COSTANTE DIVENIRE. L’OPERA, INSOMMA, ACCADE DI FATTO E IN ESSA OGNI MISTURA DI COLORE E MATERIA, OGNI AGGETTO DI FORME E OGGETTI TRASPARE, SI COAGULA NEL DATO IMMAGINATIVO TROVATO O AFFIORATO DAL GIOCO DI FANTASIA COME DALLE PULSIONI INTIME CHE L’ARTISTA INSEGUE E CATTURA. FANTASIE E PULSIONI, CON FORTE ASTRAZIONE DI FORME, CHE TINAMARIA SOLLECITA E CONSEGNA AL MUTEVOLE E ACCUMULANTE ORIZZONTE COMPOSITIVO. EPPURE, NON POCO DI QUESTA MANIERA, DI QUESTO FARE CON ASTRAZIONE E DARE CONCRETEZZA D’IMMAGINE SI ACCORDA CON IL SENSO VISIVO, VASTO E ONNICOMPRENSIVO, DEL PAESAGGIO NATURALE. LA NATURA APPUNTO QUALE ORDITO DI VISIONE, QUALE RISPONDENZA PERCETTIVA E DI ADERENZA PRENSILE ALLE COSE CHE RACCOGLIE E DISPONE. PER QUANTO TRASFIGURATE NELL’ASTRAZIONE LE OPERE DIPENDONO DA CIÒ CHE L’ARTISTA VIVE E VEDE.
SONO GLI SCATTI FOTOGRAFICI, LE SEQUENZE DI VISIONE SU PAESAGGI E ORIZZONTI, SU MARINE E TERRITORI CHE L’ARTISTA PRODUCE ASSIEME ALLE OPERE NEI CONTENITORI IN PLEXIGLASS A FORNIRCI LA TRAMA E IL TAGLIO IMMAGINATIVO DEL SUO FARE COMPOSITIVO. CERTO, LE COSE VISTE INTORNO, LA LUCE E GLI SPAZI ASSUMONO FORME E AGGREGAZIONI DIVERSE ATTRAVERSO L’OCCHIO DELLA MENTE, ATTRAVERSO IL MANEGGIO DEI MATERIALI E DEI COLORI. LE COSE DELLA VITA COME QUELLE DELLA NATURA SONO COMUNQUE UN DONO GENEROSO NEL LORO SOVRAPPORSI E INTRICARSI AGLI SCHEMI D’IMMAGINE, ALLE PROPRIE ABITUDINI DI STILE. COSTITUISCONO IL SENSO PRIMARIO CHE CI COMPRENDE E RADICA NEL MONDO, LA SORPRESA E LA SCOPERTA NELLE FORME DELL’ARTE.
COERENTEMENTE A TALE APPARTENENZA AL DIVENIRE DELLE COSE, TINAMARIA NON INTITOLA LE SUE OPERE, NON ASSEGNA LORO UN CONTESTO DI SENSO, UN NOMINATIVO. NEL LORO EVENTO D’IMMAGINE, NEL LORO BOX-ES, APPARTENGONO SEMPRE A UN CHE DI GIÀ ACCADUTO E CHE CONTINUERÀ AD ACCADERE, SI DISTINGUONO PER NUMERAZIONE DA MILLE IN POI. DOVE FORSE IL NUMERO MILLE STA PER IL GIÀ ACCADUTO. TUTTAVIA, LA MANCANZA DELL’INTITOLAZIONE NON IMPEDISCE LA COMUNICAZIONE, IL SENSO D’IMMAGINE CHE LE OPERE RACCOLGONO E TRASMETTONO PUNTANDO ORA AL GIOCO LUMINOSO DELLE MATERIE, ORA ALL’IRONIA, ORA AL VERSO MELANCONICO DI DEGRADO E CADUTE DEL MONDO SOCIALE. COSÌ A VEDERLE NEL LORO TESSUTO DI RICHIAMI E ALLUSIONI, DI SIMBOLI E METAFORE LE OPERE DI TINAMARIA SEMBRANO DIRCI, COME TRA LE COSE DELLA VITA, CHE LE SUE OPERE NON HANNO BISOGNO DI UN TITOLO PER ESSERE INDIVIDUATE E COMPRESE.
L’IMPIEGO DI FORME ASTRATTE, DI MATERIALI E OGGETTI DA TEMPO NELL’ARTE MIRA A FARSI SPECCHIO DI STATI D’ANIMO E REALTÀ SOCIALI. NEL SUO SPETTRO ESPRESSIVO TINAMARIA UNISCE ALLE FORME PLASTICHE, ALLA FOTOGRAFIA LA MUSICA, LA SUA VOCE DI CANTANTE, LE SUE PAROLE DI CANZONI. NON SAREBBE DIFFICILE INTRAVEDERE E SENTIRE FRA QUESTE MODALITÀ, QUESTE CAPACITÀ ESPRESSIVE, UN QUALCOSA CHE ACCOMUNA, CHE INTRECCIA E MOTIVA NEL SUO ANIMO. QUALCOSA DI TRASFIGURANTE E MELANCONICO CHE ABBRACCIA LA SUA VITA E LE FORME DELL’ARTE. DAVVERO IL RITMO, NON SOLO MUSICALE, GLI APPARTIENE IN CHIAVE COMPOSITIVA E NE FA UNO STILE D’IMMAGINE CHE PIÙ SI CONTAMINA CON LE REALTÀ DELLA VITA E PIÙ SI ARRICCHISCE DI OCCASIONI CREATIVE.
CRITICAL PRESENTATION BY
LUIGI PAOLO FINIZIO - MAY 2012 Translated by Prof. Sandro Corso
#artecompatta
*October 1 / December 21 – 2011 “ Synesthesya” Art Fusion Galleries - Miami, Florida – U.S.A.
* June 2/24 – 2012 “Fusion” – With the Patronage of Common of Gabicce Mare Comune di Gabicce Mare (PU) Italy
* November 09/12 2012 “Fiera Arte Padova” Padova - Italy
* February 14/18 2013 “Fiera Arte Genova” Genova - Italy
* August 15/21 - 2013 “Box-Es Fotografie Pensieri Poesie” - With the Patronage of Orbetello’s Common c/o Archeological Museum Polveriera Guzman - Orbetello, Gr –Italy
* September 21/ October 4 - 2013 “Box-Es Fotografie Pensieri Poesie ”Garage n.3 Gallery – Mestre, Ve – Italy
* March15/ April 3 - 2014 “Box-Es” - International Museum of Art Glass - Montegrotto Terme, Italy
*June 20/ September 7 – 2014 “Tinamaria Exhibit Box-Es” - Hotel Leon d’Oro – Verona, Italy
* November 14/17 – 2014 “Fiera Arte Padova” - Padova, Italy
*April 18 – 2015 Hollywood ArtWalk “My Art is where I am … even in a corner street” Made From The Heart With Love Hollywood, Florida – U.S.A.
* October 6/12 – 2015 “TM Box-Es - Photos and Sound-Poetry” - With the Patronage of Oristano’s Common c/o Teatro San Martino – Oristano- Italy
* July 06/18 – 2016 Box-Es “CAMALDOLI” – With the Patronage of Department of Culture of the City of Naples – c/o PAN – NAPOLI
* November 22, 2018 / January 7, 2019 “TM Box-Es COMPACT ART” – With the Patronage of Tirana’s Common – c/o IICAS TiranArtGallery – Tirana, Albania
*January 18 February … 2019 “TINAMARIA MARONGIU Box-Es ARTE COMPATTA With the Patronage of ITALIAN CONSOLATE of VALONA, Albania
* November 12/15, 2021 "Fiera Arte Padova" - Padova, Italy
* May 1/31, 2022 "Terrestrial Tales" With the Patronage of Cagliari's Common - Palazzo Doglio - Cagliari, Sardegna - Italy
* May 28 June 11 - 2023 “TINAMARIA MARONGIU "ARTE COMPATTA/COMPACT ART" (by ACM VASTO) - With the Patronage of Department of Culture and Vasto's Common. PALAZZO D'AVALOS - VASTO, CH - ITALY
AUCTIONS - ASTE
London Art Biennale - 2021
ART IS LIFE - LIFE IS ART / TM Box-Es
PRESENTAZIONE CRITICA DI LUIGI PAOLO FINIZIO - Luglio 2016
Con sagace quanto imperterrita costanza Tinamaria Marongiu torna con le opere qui esposte a congiungere essere e divenire: come intende dire per i suoi Box-Es, per i suoi prensili e inscatolati sguardi sulle fattezze della vita, sulle più varie e circostanti realtà del nostro mondo organico ed inorganico. Per chi conosce già la sua opera creativa o per chi è la prima volta che la vede, la mostra profila una nuova sequenza di contenitori trasparenti in plexiglas e forex.
Ciascuno sigillante al suo interno un frammento di mondo, un sincretico combinarsi di oggetti e materie che fermano il tempo del loro apparire tra di noi, del loro durevole ed effimero stare nel divenire della vita, del loro essere al mondo.
Come lei tiene a dire: «sono rappresentazioni statiche dell’Es-sere in costante divenire».
Nel suo fare arte, il senso intimo e scoperto resta e si dichiara quello di unire le distanze, di congiungere il diverso, di accorpare quanto tende a dileguarsi.
Così, l’incongrua congerie di oggetti e di materiali, i loro plastici impasti duri fusi a vivaci colori, ora bui ora solari, ma pure aurei, compongono insiemi raccolti e solidi d’immagine. Insiemi la cui tenuta simbolica e morale, il loro significato di aspirante coralità, è un pensiero dominante che Tinamaria imprime su di essi, che ne coagula l’unità creativa, il loro gioco di fantasia.
Spesso il complesso di materie, il loro mélange di colori si accompagna a delle didascalie, a dei pensieri che rendono i Box-Es loquaci, con cui l’artista ne marca l’intento comunicativo, l’incorporarsi di un pensiero reso visivo. E c’è un ordito nei Box-Es, un disporsi e disporre i dati, i reperti compositivi che sebbene tenda all’informe, allo stato germinante della forma non rinuncia alla misura, al controllo spaziale dell’abitacolo trasparente. Al suo inattivo e microteatrale spettacolo delle cose della vita.
Di recente, Tinamaria Marongiu ha voluto ribadire per le sue opere il senso di plenario appello, di indifferente convocazione sulle cose del mondo, sulle cose della vita coniando per esse la definizione di «arte compatta». Come a volerne sottolineare il radicale principio di relazione che si racchiude in esse. Proposito di raccolta e raccoglimento che anima fisicamente, nel loro corposo farsi immagine, la simbolica costituzione dei trasparenti Box-Es. Ne dichiara la corale domanda, la metaforica impellenza di fratellanza nel sociale.
Di fatto, si sa, nel sentito bisogno di stringere l’arte alla vita, l’assunzione di oggetti, dalla natura come dalla più varia circolazione di manufatti, l’occasionale o preventivo reperimento di materiali da manipolare e allestire nell’opera stanno nelle pratiche dell’arte moderna. Dal collage ai vari assemblaggi di materie e oggetti corre, ancora oggi, un fare arte oltre la pittura che continua a sostituirla con l’intromettere in essa l’eterogeno e materiale frastuono delle cose della vita.
Questi Box-Es ne sono una ulteriore prova creativa, un gesto d’immagine con cui l’artista rivolge al mondo la sua radicale domanda di relazione, di indissolubile esistenza comune.
With shrewd as undaunted constancy Tinamaria Marongiu returns with the works here exposed to join being and becoming: how she intends to say for her Box-Es, for her prehensile and canned looks on the features of life, on the most varied and surrounding realities of our world organic and inorganic. For those who already know her creative work or who is the first time he sees it, the show profiles a new sequence of transparent containers in Plexiglas and forex.
Each sealant within it is a fragment of the world, a syncretic combination of objects and materials that stop the time of their appearance among us, of their lasting and ephemeral being in the becoming of life, of their being in the world.
As she is keen to say say, "they are static representations of the ever-changing Being". In her art making, the intimate and uncovered sense remains and declares itself to unite the distances, to join the different, to unite what tends to disappear.
Thus, the incongruous congeries of objects and materials, their plastics, hard melts fused with bright colors, now dark sunsets, but also golden ones, compose gathered and solid sets of images. Sets whose symbolic and moral tenure, their significance of aspiring chorality, is a dominant thought that Tinamaria impresses upon them, which coagulates their creative unity, their fantasy play.
Often the complex of materials, their mélange of colors is accompanied by captions, to the thoughts that make the Box-Es talkative, with which the artist makes the communicative intent, the incorporation of a thought made visual. And there is a warp in the Box-Es, an arrangement and disposing of the data, the compositional finds that although it tends to the shapeless, to the germinating state of the form does not give up the measure, to the spatial control of the transparent interior. At her inactive and microteatrical spectacle of the things of life.
Recently, Tinamaria Marongiu wanted to reiterate for her works the sense of plenary appeal, of indifferent convocation on the things of the world, on the things of life, coining for them the definition of "COMPACT ART". As if to underline the radical principle of relationship that is enclosed in them. Purpose of collection and recollection which physically animates, in their full-bodied form, the symbolic constitution of transparent Box-Es. It declares the choral question, the metaphorical impellence of brotherhood in the social sphere.
In fact, we know, in the need to tighten art to life, the taking of objects, from nature as well as the most varied circulation of artefacts, the occasional or preventive finding of materials to be manipulated and set up in the work are in practices of modern art. Even today, from the collage to the various assemblages of materials and objects, art is made beyond painting, which continues to replace it with the intrusion of heterogeneous material into the material of life.
These Box-Es are a further creative proof, a gesture of image with which the artist addresses to the world her radical question of relationship, of indissoluble common existence.
PRESENTAZIONE CRITICA DI LUCIA CUCCIARELLI - GENNAIO 2019 Italo Calvino diceva che l’immaginazione é il repertorio del potenziale.
Italo dice che l’immaginazione é uno strumento di conoscenza.
Lo dimostra la lezione sulla visibilità.
Il visitatore entra nello spazio dove Tinamaria ha disposto le sue opere con il pensiero che l’arte, a volte, riempia la distanza fra cielo e terra.
Lo sguardo incontra i Box-Es, i contenitori d’arte, così chiamati dall’artista, perche ogni spazio da loro rappresentato é chiuso in un immaginario confine che non permettere di toccare, di afferrare, ma solo di guardare.
Dentro ai Box sono scolpiti nuovi mondi, una realtà aumentata, dove le logiche che conosciamo, i codici di comunicazione che regolano l’universo di senso nel quale ci muoviamo, e dai quali siamo tutti condizionati, sono completamente cambiati.
Le opere dell’artista sono materia viva, pulsante, che afferra e attrae con un magnetismo fortissimo.
Sembrano sconosciuti meccanismi che alludono a misteriosi congegni primordiali. Sono espressioni di incontri fra frammenti di realtà, fusioni di materie terrestri che non avrebbero mai potuto avvicinarsi.
Nodi spigolosi, metalli taglienti, punte acuminate, sfondi di tempestre terrestri, resti di guerre stellari, rami consumati da fuochi ribelli, resti di civiltà del consumo e dello spreco, diventano materiali preziosi, si addolciscono in momenti segreti, in visioni impalpabili, in riflessi luminosi che appartengono a un organizzazione di senso aliena.
Un diverso, misterioso percorso di senso, silenzioso e composto.
Tinamaria Marongiu rende visibili legami segreti fra frammenti di materie, di sostanze e di colori non più abitati dal loro significato tradizionale, lontano da una logica riconoscibile, lontano dalla normale identità.
L’artista reinventa il loro “riuso”, si fa portatrice di nuove scoperte, trasformando questi sofferti residui abbandonati nel nulla, condannati al niente, in nuovi potenti contenitori di vibranti messaggi.
L’incontro fra questi nuovi nuclei di realtà, che vivono magie di colore, luminose trasparenze, sottili giochi di luce, provoca la nostra immaginazione e scatena nuovi emozioni.
Emozioni sempre nuove perchè ogni Box riceve dall’esterno, dal luogo che visita, dalla luce che vive, una nuova interpretazione. il loro mondo non esce, non aggredisce, non si allunga: è l’osservatore che si proietta nello spazio del Box, a vivere il gioco di inattese suggestion, di impreviste dimensioni.
Ma tutto è nel limite di una geometria spaziale elegante e equilibrate, dove ogni frammento, ogni piccolo punto di colorediventa protagonist di un’algebra complessa, di un’astronomia stellare in un lento, muto, ma splendente movimento di corpiferrosi e di rugginose costellazioni, sospese in una sorprendente armonia, perchè su questi pianeti regna una serenità sovrana, un ordine perfetto.
E il fascino di queste creature cattura noi, inonsapevoli estranei visitatori, con un impeto vitale.
Piccoli elfi, minuscole fatine sono posate nell’incavo di questi territori sconosciuti, a raccontare la forza e il mistero dell’arte in cui vivono la forza segreta. Lucia Cucciarelli
CRITICAL PRESENTATION BY LUCIA CUCCIARELLI January 2019
Italo Calvino used to say that imagination is the repertoire of potential.
Italo says that imagination is an instrument of knowledge.
This is demonstrated by the lesson on visibility.
The visitor enters the space where Tinamaria has arranged her works with the thought that art, at times, fills the distance between heaven and earth.
The gaze meets the Box-Es, the containers of art, so called by the artist, because every space they represent is closed in an imaginary border that does not allow to touch, to grasp, but only to look.
Inside the Boxes are carved new worlds, an augmented reality, where the logic we know, the codes of communication that regulate the universe of sense in which we move, and from which we are all conditioned, have completely changed. The artist's works are a living, pulsating material that grasps and attracts with a very strong magnetism.
It seems strange mechanisms that allude to mysterious primordial devices. They are the expression of encounters between fragments of reality, fusions of earthly materials that could never be approached.
Sharp nodes, sharp metals, sharp points, backgrounds of earthly storms, remains of star wars, branches worn by rebel fires, remains of civilization of consumption and waste, become precious materials, soften in secret moments, in impalpable visions, in reflections bright that belong to an organization of alien sense.
A different, mysterious path of meaning, silent and composed.
Tinamaria Marongiu makes visible secret links between fragments of materials, substances and colors no longer inhabited by their traditional meaning, far from a recognizable logic, far from normal identity.
The artist reinvents their "re-use", becomes the bearer of new discoveries, transforming these suffered residues abandoned in nothingness, condemned to nothingness, into new powerful containers of vibrant messages.
The encounter between these new groups of realities, living magic of color, bright transparencies, subtle play of light, provokes our imagination and unleashes strong emotions.
Always new emotions because every box receives from the outside, from the place that visits, from the light that lives, a new interpretation. Their world does not come out, does not attack, does not stretch: it is the observer who projects himself in the space of the Box, to live the game of unexpected suggestions, of unexpected dimensions.
But everything is within the limits of an elegant and balanced spatial geometry, where every fragment, every little point of color becomes the protagonist of a complex algebra, of a stellar astronomy in a slow, mute, but shining movement of ferrous and rusty bodies constellations, suspended in a surprising harmony, because on these planets a sovereign serenity reigns, a perfect order.
And the charm of these creatures captures us, unaware strangers, visitors with a vital impetus.
Little elves, tiny fairies are laid in the hollow of these unknown territories, to tell the strength and the mystery of the art of which the secret force lives. Lucia Cucciarelli
The various creative experiences lived by the artist did not lose her confidence for her research work, in fact contributed to the creation of a way of " making art " completely original , a mental space supported by scaffolding of meanings. In her work are collected elements that at first sight may seem marginal provocation , but a careful observation her work is based on the motions of a sentimental way to feel alive in complete dedication to pure research in a creativity that has as its backbone her experience and the metamorphosis of a world in constant evolution. The composition of its box -es concepts become a reality, which has internalized the inner substance of an aesthetic idea that can lead to subtle cue dissertations and shocking , but it is the materiality of our daily life that is enclosed in transparent boxes . The material loses weight , becomes color, light, what are the real essence of the artist's thought , pure synergy , crystallization , assembled forms which can escape from rational thought , where everything is investigated, but for Marongiu are the space where it is enclosed the work in an enigma free to interpretation .
Tinamaria Marongiu è presente nel libro "Gli Artisti" dedicato al Museo e agli amici Artisti a cura di Giovanni Matteo Cudin.
Tinamaria Marongiu is present in the book "Gli Artisti" dedicated to the Museum and to the Artist friends edited by Giovanni Matteo Cudin
2013 – GIANFRANCO CHINELLATO
Tinamaria Marongiu, is a particular Artist, the "voice of feelings," a soul that lives and transmits impulses and sensations "unique" in its genre. Her way of thinking about art education is outside of all patterns of conventional art ...
" IL SEGNO DEL DOMINIO DI FUOCO NELL’ARTE DI TINAMARIA MARONGIU "
Tinamaria Marongiu, è un Artista particolare, la “voce dei sentimenti”, un’anima che vive e trasmette impulsi e sensazioni “uniche” nel suo genere. Il suo modo di concepire la materia artistica è fuori da tutti gli schemi dell’arte convenzionale.
Le sue opere ‘arte, le canzoni mi affascinano e mi conducono nei sentieri dell’obblio. La sua visione dell’arte è meritevole e vera, pregna di “stigmatizzazioni e impulsi” che definirei esoterici.
I suoi lavori artistici rimangono sempre presenti nella mia mente. Essi seminano particolari segnali che mi conducono a visioni spettrali, nella non convenzionalità dell’arte contemporanea, “ le opere sono uniche e vere” nel loro genere che direi “spettrale”.
La Marongiu opera in vari settori dell’arte: dalla canzone, composta in vari momenti della vita, alla pittura, alle opere plastiche, alla poesia-visiva, alle istallazioni (Box-Es), alla fotografia d’immagini, quasi ottocentesca, (particolarmente viva ed essenziale) dominata da un rigore stilistico di altissima qualità. Da notare, poi, che l’artista sarda non ama l’arte accademica, anche se nella sua cultura non mancanocerto gli studi regolari, impegnativi e complessi, in vari settori riguardanti la musica e le arti visive in genere. Osservando ancora le sue opere fotografiche, realizzate in codesti anni, mi pare di notare che esse non siano nate quasi per caso e che le immagini di personaggi fotografati siano frutto di una ricerca interiore particolarmente felice e mirata.
La tecnica di ripresa deisoggetti è formidabile e complessa, frutto di una valente partecipazione allo scatto simbolico. Nulla è casuale per Tinamaria Marongiu. Il suo mondo fotografico è quanto mai “felice” e poetico. Le sue immagini non mi fanno pensare alla solita fotografia da circolo fotografico, ma mi trasmettano sensazioni molto particolari e raffinate. I volti sono unici e la ripresa, nata non a caso, è particolarmente mirata, mi riporta il pensiero ai grandi maestri della fotografia francese e americana, in particolare.
Anche i lavori artistici “quasi artigianali” della Marongiu mi entusiasmano e mi fanno capire quanto importante sia il suo lavoro, permeato di significazioni percettive e psicologiche, vedi gli sguardi delle persone fotografate. Anche la poesia visiva è molto importante e mi ricorda alcuni lavori che realizzai anni addietro, pertanto la comprendo ancora di più.
Se osserviamo bene, poi, alla presenza dell’artista lo sguardo e i suoi occhi di donna, essi mi paiono fatati, e mi
rendo conto di trovarmi alla presenza di una personalità particolarmente sensibile. L’artista cagliaritana mi conduce in un mondo di grande passione e umanità; la sua figura di donna, vestita di nero come una principessa, domina su di una spiaggia solitaria e si riflette su di un mare aperto che fa elaborare la mia mente al sogno e al mistero.
Gianfrancesco Chinellato
Venezia-Mestre, 26.9.2013
Time:
September 21, 2013 at 5:30pm to Opctober 4, 2013 at 9pm
Location:
GARAGE N.3 GALLERY
Organized By:
TIZIANA BARACCHI
Event Description:
GIANCARLO DA LIO e TIZIANA BARACCHI
AMBASCIATORI
PRESENTANO
Tinamaria Marongiu
espone
“Box – Es
Fotografie Pensieri Poesie”
inaugurazione alle ore 17.30 opening at 5.30 p.m.
21 settembre 2013 September 21st 2013
- Introduzione critica di GIANCARLO DA LIO -
Il contenitore non serve per abbellire ma per sottolineare la visione di un pensiero sensibile che aiuta tutti noi a riflettere su di un ambiente troppo spesso legato alla miracolosità di una scientificità che tende solo a farci dimenticare la bellezza del naturale. Quindi Box-Es come contenitori di spiritualità, di sentimenti, di osservazioni critiche. Osservazioni che esondano nella fotografia come testimonianza di un oggi che è già ieri. Il tutto è sottolineato dal colore del tempo che è unico grande metro di valutazione dell’ oggi legato troppo all’idea di effimero.
NEW YORK, USA - DECEMBER 7, 2012 – JANUARY 26, 2013 “INCANDESCENT JUBILATIONS”
RUTHIE TUCKER
Modern artist Louise Nevelson stated, “Art is everywhere, except it has to pass through a creative mind.” Contemporary artist Tinamaria Marongiu’s three-dimensional assemblage creations channel artisanal craftsmanship through nostalgic ephemera, interweaving delicate materials behind Plexiglas to create illuminating shadow “Box-Es” imaginatively recalling pastime curiosity.
Tinamaria Marongiu titles her artistic creations “Box-Es,” through which she ardently assembles numerous man-made and natural materials including paper, lace, rocks and wood onto canvases propped inside Plexiglas boxes. Historically connected to Renaissance “Wunderkammer” (Cabinets of Curiosity), Ms. Marongiu creates visual curiosity cabinets out of resplendent visceral ephemera analogous to the masterful works of Modern assemblage pioneers Joseph Cornell and Louise Nevelson. Similar to educational vitrines at a Natural History Museum, the “Box-Es” act as a theatrical stages allowing childlike curiosity to fervently unfold. These ecological and cultural topiaries recombine our contemporary multi-media world into visually stimulating realms, awakening pure sensational enquiry by joyfully examining the assembled material configurations. Ms. Marongiu arouses universal pastimes by unearthing a playful inquiry reminiscent of childlike curiously, allowing viewers to joyfully examine a newfound view of the surrounding world through material appropriation in her multifaceted assemblage “Box-Es” Ruthie Tucker
After years of research and experimentation Tinamaria Marongiu coined the term "Compact" in Contemporary Art, with with the intention to give a specific classification to her "Box-Es" made with materials disparate and hard cheeses cast to the color. Tinamaria's work is composed of matter and thoughts that blend and become compact, representing...Matter and thought that blend, compact, representing fragments of a personal vision of our world and moments of Social life.
Tinamaria Marongiu… a Social Ideal in her Thought
COMPACT: harmonious, united, unanimous compact group, compactness
---"COMPACTNESS" as for "UNIVERSAL UNION" .... leading to the construction...which way "Universal Union" leading to the construction of the new, the right, in respect of humanity and of our Universe that so abused, goes in and destroys. Voices of people traveling through thebouncing virtual network, between images and phrases of discontent and dispute, around the globe. Ideal of life for a “COMPACT HUMANITY” TM Box-Es
POESY PAVILION
4-5 giugno 2011 / June 4-5th, 2011
COMUNICATO STAMPA
Biennale arti visive, architettura, cinema, teatro, balletto…e la Poesia? Forse il terreno è troppo insidioso e poco remunerativo per interessare. Da un male deriva un grande bene. Da sempre il nostro percorso invece è stato caratterizzato da Arte e Poesia, motivando il credo di Guillaume Apollinaire. Un percorso che il sistema dell’arte genericamente ha sostituito con i nuovi santoni della comunicazione. Quindi il Poesy Pavilion non può non sottolineare e ribadire l’importanza e la valenza dell’atto poetico alla base di ogni atto artistico. E’ questo il significato dell’incontro del 4 e 5 giugno 2011 presso il Garage N. 3 Gallery spazio espositivo dell’Ambasciata di Venezia e punto di riferimento per il network della Cultura da sempre indipendente da un sistema dell’arte obsoleto. Quindi un evento parallelo per non confondersi con la fiera delle vanità in una Venezia che ha svenduto il suo ruolo culturale in nome dell’apparenza.
Giancarlo DA LIO
MIAMI, Fl -USA
MOMENTO DELLA PREMIAZIONE BIENNALE DI CHIANCIANO 2011
- Il Presidente della Giuria "Premio Leonardo" Jicheng Liu e Tinamaria Marongiu -
CHE COSA LASCERÒ IN QUESTI LUOGHI
QUEL DÌ CHE SU DI ME CADRÀ LA NUDA TERRA?...
LUNGI DA ME IL PENSIERO CHE TORTURA
E TOGLIE SPAZIO ALL’ARTE DEL CREARE.
NON SEMPRE MI VORREI SU QUESTA VITA
CHE A VOLTE FA DI ME UNA COSA MORTA…
PERDUTA TRA LE GENTE IN CERCA DI FORTUNA
E PALPITI DEL CUORE INTERMITTENTI.
VORREI CHE QUI, DI ME, RESTASSE ALMENO UN POCO
DEL MIO DOLCE GODERE DEL PENSARE…
VORREI LASCIARE… QUALCOSA DA DONARE,
UN FERMOIMMAGINE DI IMMAGINI DI VITA
CHE VIVANO IN ETERNO,
PERCHÉ VERRÀ CHE ANCH’IO DOVRÒ PARTIRE…
SENZA BAGAGLIO,
PER NON RITORNARE
AN ARTIST'S THOUGHT ...
(WHAT I WILL LEAVE THESE PLACES)
WHAT I WILL LEAVE THESE PLACES
THAT OF 'THAT FALLS ON ME THE BARE GROUND? ...
FAR FROM ME THE THOUGHT THAT TORTURE
AND TAKES THE ART OF CREATING SPACE.
NOT ALWAYS I WOULD LIKE THIS LIFE
THAT SOMETIMES MAKES ME A DEAD THING ...
LOST AMONG PEOPLE IN SEARCH OF FORTUNE
AND INTERMITTENT BEATING OF THE HEART.
I WOULD LIKE HERE TO ME, REMAINED AT LEAST A LITTLE
ENJOY THINKING OF MY SWEET ...
I WILL LEAVE ... SOMETHING TO GIVE,
SNAPSHOT IMAGES OF A LIFE
TO LIVE FOREVER,
THAT IS WHY I HAVE TO LEAVE TOO ...
WITHOUT LUGGAGE
NEVER TO RETURN.
LASCIA CHE SIA…
COSI’ COME AD UN’ALBA SEGUE UN SUO TRAMONTO
E ALL’IMBRUNIRE LA NOTTE
E IL DOLCE SONNO
…COSI’…
COME UN GIORNO CHE SEGUE A UN ALTRO GIORNO.
E LASCIA VIA QUELLO CHE È STATO,
PERCHÉ QUELLO CHE E' STATO È ANDATO.
LASCIA CHE SIA DI TE
COME SE IL TEMPO NON FOSSE MAI PASSATO
…DA NON AVER RIMPIANTI NÉ RANCORI…
E LASCIA CHE IL FUTURO
CHE È GIÀ ADESSO
NON METTA CONDIZIONI AI DESIDERI.
LASCIA CHE SIA COSI’… COSI’, SEMPLICEMENTE…
COME IL PROFUMO D’ERBA OR OR TAGLIATA,
COME LA SPUMA INEBRIANTE DEL MARE CHE S’INFRANGE,
COME IL CANTO DEGLI UCCELLI AL SOLE.
LASCIA CHE SIA…
LASCIA CHE SIA DI TE QUEL CHE SARÀ.
LET IT BE ...
SO 'HOW TO SUNRISE FOLLOWING AN SUNSET
And dusk THE NIGHT
AND THE SWEET SLEEP
SO ... '
...AS A DAY FOLLOWING ANOTHER DAY.
AND LET BY WHAT HAS BEEN,
WHY IS THAT 'STATE WENT.
LET IT BE YOU
AS IF THE TIME IT WAS NEVER THE PAST
DO NOT HAVE REGRETS OR GRUDGES ...
AND LET THE FUTURE
THAT IS ALREADY NOW
DO NOT PUT CONDITIONS TO WISH.
LET IT BE SO '... SO, SIMPLY ...
AS THE SCENT OF GRASS JUST CUT,
AS THE INEBRIANT FOAM OF THE SEA SHATTERED,
HOW THE SONG OF THE BIRDS IN THE SUN.
LET IT BE ...
LET IT BE OF YOU WHAT IT WILL BE.
NON VORREI ESSERE IN ALTRO LUOGO
SE NON QUI,
QUI DOVE TU RIPOSI, O GRANDE SALICE.
QUI DOVE I FILARI DELLE TUE LUNGHE BRACCIA
ADOMBRANO I MIEI CONTORNI
DAL BALUGINARE DELL’INTENSA LUCE
CHE SFACCIATAMENTE SI ALLUNGA.
QUI, TRA LE VERDI COLLINE DOVE TU GIACI,
DISTESA,
CON LE PALPEBRE SOCCHIUSE,
IN ATTESA CHE MUOIA IL GIORNO.
I WOULD NOT BE IN ANOTHER PLACE
IF NOT HERE,
HERE WHERE YOU REST, OR BIG WILLOW,
HERE, WHERE THE ROWS OF YOUR LONG ARMS
OVERSHADOWED MY SIDE
FROM LIGHT INTENSE FLICKERING
WHAT BLATANTLY STRETCHES.
HERE, AMID THE GREEN HILLS WHERE YOU LIE,
LYING,
WITH THE EYELIDS HALF-CLOSED,
WAITING TO DIE THE DAY.
DA LONTANO…
SI ERGE IL MIO PENSIERO E VAGA
LUNGO DISCESE DI STRADE DI CAMPAGNA E DOSSI,
E DA LONTANO, MERAVIGLIA,
SCORGO INNANZI A ME TANTA BELLEZZA…
UNA DISTESA APERTA DI COLLINE
ED ALLA LUCE DELLA LUNA, I BOSCHI.
FAR FROM ...
RISING MY THOUGHTS AND VAGUE
LONG DESCENT OF RURAL ROADS AND DOSS,
AND FAR, WONDER,
I SEE BEFORE ME SO MUCH BEAUTY…
AN EXPANSE OPEN FOR HILLS
AND IN THE MOONLIGHT, THE WOODS.
DOMENICA DI MERCATO (Porta Portese)
SI ODONO DA LONTANO CAMPANE MATTUTINE
E DI LI’ A POCO IL SOLE S’ALZERA’
VESTENDO UN NUOVO GIORNO.
PER STRADA GENTE CHE PARLOTTA A BASSA VOCE
S’AFFANNA, GIÀ LAVORA E PRODUCE UN GRAN BRUSIO
CHE RIDONDANTE SI LIBERA NELL’ARIA
SCAMPOLI DI VITA SULLE BANCARELLE DI MERCATO
APPARTENUTI A CHISSÀ QUALI ANIME VIAGGIANTI
PEZZI USATI, DA FARE UN MANIFESTO
A CHI CON CURA LI HA PORTATI E SMESSI
PENSANDO FORSE UN DI’ A CHI LI AVREBBE MESSI.
MANI CHE AFFANNOSE CERCANO VESTITI MA NON SOLO...
COSE CHE A PENSARLE NON VERREBBE DI COMPRARLE
S’ALZANO LE VOCI COME S’ALZA IL GIORNO,
GRIDA CHE INVOGLIANO ALL’ACQUISTO
FRENETICI PASSI, SPINTE, BOTTE,
CORSE AFFANNOSE PER ACCAPARRARSI GLI OGGETTI MIGLIORI...
TI PORTI A CASA UNA MAREA DI COSE,
UN FIUME INTERO DI BUONE SENSAZIONI
E TUTTO CIÒ CHE DI PIÙ NON SI POTREBBE!
EH GIÀ.
CHE GRAN MAGIA LA DOMENICA AL MERCATO...
CON POCHI SOLDI TI PUOI SENTIRE UN RE
ED ACQUISTARE IL MONDO!
PER CHI DIRIGE E PER CHI E’ DIRETTO NESSUNO AL MONDO NASCE PERFETTO
SIAMO PIENI DI INCOGNITE
TRA LE INCERTEZZE E L’ALIENAZIONE CHE CONFUSIONE DI PAROLE E PAROLE CONSUMATE
INUTILI
PER CHI CI MANCA DI RISPETTO DIETRO A UNA FACCIA, UN COLORE, UN CONCETTO
C’E’ CUORE E ANIMA
TRA L’ARRIVISMO E L’ARROGANZA CHI ARRIVA PER PRIMO SI RIEMPIE LA PANCIA
E LASCIA FUORI I PIU’ DEBOLI
NON C’E’ SOLUZIONE SENZA BENEDIZIONE DI CHI MILITA AI LIMITI DELLA COSTITUZIONE
SIAMO IN MANO AI POLITICI
OGNUNO TIENE LA DISTANZA E QUESTA GUERRA DI FALSA ALLEANZA
SEGNA IL CUORE DI LIVIDI
E MAMI E – E MAMI A
LUNGO LA STRADA CHE PORTA AL CONFINE
OGNUNO VA’
E MAMI E MAMI A
DI PORTA IN PORTA SOSPINTI AL CONFINE
ALL’ETERNITA’
FRA LA MISERIA E L’ASTINENZA QUI CI SI VENDE PER CONVENIENZA
E SIAMO PIENI DI DEBITI
MA NON C’E’ MONETA IN AMORE CHE PAGHI, NON C’E’ GIUSTIZIA SENZA IDEALI
E SIAMO SEMPRE PIU’ FRAGILI
FRA L’OMERTA’ E LA RASSEGNAZIONE SIA IL BENVENUTO CHI NON HA TIMORE
E RENDE IL MONDO PIU’ LIMPIDO
E MAMI E – E MAMI A
LUNGO LA STRADA CHE PORTA AL CONFINE
OGNUNO VA’
E MAMI E – E MAMI A
DI PORTA IN PORTA AL CONFINE SI ARRIVA
ALL’ETERNITA’
IQUI LA LUCE È COSI LIEVE CHE NON CI SI PUÒ VEDERE
DAI, VIENIMI VICINO,
HO QUI PER TE UN PICCOLO REGALO
PERCHÉ POSSA ACCOMPAGNARTI
QUANDO NON SARAI CON ME
PER NON DIMENTICARMI, PER NON DIMENTICARTI
SE PARTIRAI, OPPURE SE MI LASCERAI
ANCHE UN MINUTO, SOLA
DIMMI CHE MI AMI E IL TEMPO SI FERMA PER NOI
NON HA PIÙ LIMITI
GUARDAMI, PRENDIMI E STRINGI PIÙ FORTE CHE PUOI
CHE SENTA I BRIVIDI
SE GUARDI INTORNO, QUI, TUTTO CI PARLA DI NOI
INSEPARABILI ANIME, SIAMO NOI
CHE SI ACCOMPAGNANO, INDIVISIBILI
LUNGO LA VIA
DUE CUORI SIMILI, NOI!
E STAMMI PIÙ VICINO, PERCHÉ POSSA SENTIRE
QUELLA TUA VOCE COSI DOLCE
E NON LA POSSA PIÙ SCORDARE
PER NON DIMENTICARMI…PER NON DIMENTICARTI…MAI…
E SIAMO NOI, INSEPARABILI
DIMMI CHE MI AMI E IL TEMPO SI FERMA PER NOI
NON HA PIÙ LIMITI
GUARDAMI, PRENDIMI E STRINGI PIÙ FORTE CHE PUOI
CHE SENTA I BRIVIDI
SE GUARDI INTORNO, QUI, TUTTO CI PARLA DI NOI
INSEPARABILI ANIME, SIAMO NOI
CHE SI ACCOMPAGNANO, INDIVISIBILI
LUNGO LA VIA…
DUE CUORI SIMILI, NOI!